Teatro dei Filodrammatici
Tipo di incarico: consulenza specialistica
Cronologia: dal 2010 al 2011
Committente: Alberto Cesana e Aline Leroy Architetti
Stato di progetto: eseguito
L’architetto Toma è stato consulente per i progettisti incaricati del restauro delle facciate del teatro dei Filodrammatici, situato in pieno centro storico a Milano, alle spalle del Teatro alla Scala. La consulenza ha riguardato l’analisi dello stato di fatto (rilievo materico e dello stato di degrado), la redazione delle schede operative di restauro con i diversi cicli di conservazione dei materiali, e la relazione tecnica e la descrizione delle opere.
Il Teatro Filodrammatici è una delle più antiche istituzioni teatrali della città di Milano.
La struttura originale risalente al 1798 e progettata dall’architetto neoclassico Luigi Canova su disegni di Giuseppe Piermarini viene sostituita nel 1904 con un edificio dalle forme liberty, dagli architetti Laveni e Avati. Di questa struttura si conserva solo la facciata con decorazioni e intrecci floreali tipici dell’epoca, mentre l’interno viene rifatto completamente dall’architetto Luigi Caccia Dominioni negli anni ’60, dopo la parziale distruzione a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Allo stato attuale la facciata principale del teatro si presenta con un avancorpo di tre piani, ognuno suddiviso in cinque aperture e sei lesene, e di una parte retrostante simmetrica, con una grande apertura centrale bordata su ogni lato da due lesene. L’aspetto complessivo della facciata si presenta con un disegno a reminiscenza eclettica declinata in stile liberty, come testimonia il ricco apparato decorativo caratterizzato da una reinterpretazione formale di motivi naturalistici, specifica del Liberty, declinata in questo edificio attraverso l’uso sapiente di cementi decorativi, pietra e ferri battuti.
Il progetto di restauro è’ stato preceduto da un accurato rilievo delle facciate con l’impiego del Laser Scanner, per la georeferenziazione dei prospetti, cui è seguita un’accurata restituzione grafica dettagliata anche grazie all’impiego di ortofotografie.
Le informazioni di tipo geometrico sono state integrate con un accurato rilievo materico e dello stato di degrado. Alle informazioni raccolte tramite i sopralluoghi, sono state aggiunte i dati raccolti tramite indagini diagnostiche, eseguite dalle ditte Gasparoli Srl e CSG Palladio (spettri FTIR e Microanalisi semiquantitativa EDS).
Dalle analisi visive e dalle indagini diagnostiche è emerso che le facciate sono interessate da semplici manifestazioni di degrado (alterazioni cromatiche, macchie, tracce di elementi metallici, aggiunte di finiture coloranti o protettive, incrostazioni o accumulo di sostanze, …) o da forme di degrado più gravi, che asportano materiale e comportano la perdita dello stesso (erosione, efflorescenze saline, scagliatura, fratturazione, …).
Sono stati proposti interventi mirati e specifici per i singoli materiali. In particolare, sono stati individuati due metodi di pulitura integrativi, per meglio rispondere alle esigenze dei singoli materiali e del loro livello di degrado: impacchi con sospensioni acquose e laser.
La scelta del prodotto e del metodo per la pulitura è funzione della sostanza da rimuovere e del livello di adesione al supporto. Il laser è un sistema di pulitura fisico che consiste nell’impiego di un laser impulsato capace di produrre radiazioni luminose altamente energetiche in grado di rimuovere la crosta nera in modo selettivo e auto limitante, inoltre non genera pressioni meccaniche sulla superficie, non inquina e preserva la patina originale.
L’intervento ha previsto anche stuccature, sigillature, riadesione di parti, integrazione e sostituzione di piccole parti, consolidamento, e protezione delle superfici.